Lanno bisestile e il calendario Gregoriano
ANNO
BISESTILE
Lanno bisestile
comprende 366 giorni, anziché 365. Laggiunta di un
giorno nel calendario si rese necessaria data la differenza di 6
ore ca. tra il tempo impiegato dalla Terra per compiere la sua rivoluzione
intorno al Sole e la durata dellanno civile. Nel calendario
giuliano il giorno in piú veniva inserito a febbraio, raddoppiando
il sesto giorno (in latino bis sextus) prima delle calende di marzo.
La riforma gregoriana ha modificato il calendario giuliano precisando
che sono bisestili tutti gli anni il cui numero dordine è
divisibile per 4 (1984, 1988, 1992, ecc.), ad eccezione degli anni
secolari (1700, 1800, ecc.) non divisibili per 400.
IL CALENDARIO GREGORIANO
Introdurre un giorno supplementare ogni quattro anni, come aveva
fatto Giulio Cesare, equivale ad aggiungere un quarto di giorno
a ogni anno, cioè equivale a considerare la durata dellanno
pari a 365,25 giorni. In realtà la Terra compie un giro intorno
al Sole e torna allequinozio di primavera ogni 365,2422 giorni;
esiste cioè una piccola differenza (0,0078 giorni) fra lanno
giuliano e lanno astronomico
Per quanto piccola sembri tale differenza, in mille anni si accumula
uno scarto di 7,8 giorni, cioè la primavera non inizia piú
il 21 marzo. A questo inconveniente, dopo molti studi e diverse
proposte formulate da vari astronomi, ha portato rimedio la riforma
introdotta dal papa Gregorio XIII, deliberando che gli anni cosiddetti
secolari per es. 1800, 1900, 2000, ecc.) siano bisestili
soltanto se risultano divisibili per 400. Pertanto il 1800, il 1900
, o il 2100 non si devono considerare bisestili, come succedeva
con il calendario giuliano, benché siano divisibili per quattro,
mentre saranno bisestili il 2000, il 2400 e così via. Questa
regola porta a considerare ogni anno come se fosse composto da 365,2425
giorni; la differenza rispetto alla durata astronomica vera si riduce
a 0,0003 giorni e quindi si determina uno scarto di 3 giorni in
diecimila anni.
Papa Gregorio XIII introdusse la riforma del calendario nel 1582
e, per riportare la data dinizio della primavera al 21 marzo,
ordinò che al giovedì 4 ottobre seguisse immediatamente
il venerdì 15 ottobre. Poiché in quel periodo diverse
nazioni si erano staccate dalla religione cattolica, la riforma
gregoriana non venne subito accettata da tutti: alcuni Paesi di
religione ortodossa (ex Repubbliche sovietiche, Grecia) introdussero
il calendario gregoriano soltanto nel nostro secolo.
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