Il problema più difficile del mondo
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Billy era un bambino di dodici anni che frequentava la scuola media. Non era bravo in matematica e neppure nelle altre materie. Un bel giorno alzò la mano e chiese alla maestra Miss Penny:"Qual è il problema più difficile del mondo?" Miss Penny non seppe rispondere e chiese a Mister Flecher, il direttore, se potesse venire in classe e rispondere alla domanda. Anche il direttore si rivelò impreparato poiché non trovò una risposta. Si avvalse pertanto dell'aiuto del computer. Purtroppo era già comparso su un articolo di giornale a causa della brutta figuraccia. Tutti lo derisero. Cercó la risposta nel computer, ma neppure l'informatica potè essergli d'aiuto e Billy diventó pertanto famoso perché aveva formulato una domanda alla quale nessuno era riuscito a dare una risposta. Ogni giorno venivano pubblicati articoli sul giornale. Ogni giorno Billy era intervistato ed era sempre al telefono, anche di notte. Jumbo, il suo amico, venne a trovarlo, ma Billy non potè nè giocare nè parlare con lui. Billy andò a Londra con la madre e a Calcutta da solo. A Londra, Billy, nel bus, era sempre circondato da giornalisti e altra gente. Su una porta trovò la risposta alla domanda da lui formulata. Capì e rimase deluso. La partenza per Calcutta fu purtroppo cancellata, perchè Billy, lungo la strada, vide una grotta ed entrò con il giornalista. Lì abitava Swani, un anziano signore, che parlò con Billy e gli mostrò le sue cose. Lui fu lunico a conoscere la risposta alla domanda che Billy aveva posto allinsegnante. Poi proseguì il viaggio da solo in Cina abbandonando i giornalisti.
Sono stato molto deluso della conclusione perché immaginavo che Billy arrivasse a Calcutta e festeggiasse levento con i suoi tifosi. Sono rimasto, invece, molto soddisfatto della storia in generale. Il protagonista che mi ha particolarmente affascinato è BILLY, perchè ha raggiunto la notorietà avendo solo dodici anni. Il modo di scrivere dellautore lho trovato piacevole, perché ha usato un linguaggio semplice e chiaro. Lo trovo ottimo. Consiglio questo libro anche ad alunni piú piccoli di me. Sono riuscito a comprendere facilmente il contenuto.
JULIAN STUFFER, anno scolastico 2000/2001