Karel Verleyen
Steven: un ragazzo della mia età (ca. 13 anni), è il protagonista di rilievo in questo racconto.
Maria : la mamma di Steven;
Johan : il papà di Steven;
Jonathan Bertholt Germaine Verhulst : il nonno di Steven;
Serengeti Joè : fratello di Johan.
In un tranquillo quartiere cittadino vive un ragazzo di nome Steven. Nel quartiere non succede mai niente, finché un giorno Steven si trova un ometto davanti alla sua porta, che dice di essere suo nonno. Al paese l'uomo risulta scomparso da anni, si pensava che un leone lo avesse sbranato.
Il nonno , alquanto stravagante, gli racconta della sua vita. Lui ha tanti segreti ed è molto allegro, un vero e proprio pazzo di avventure. Vince grandi montepremi poiché conosce tutti i codici dei giochi.
Il nonno di Steven si chiamava Jonathan Berthold Germaine Verhulst
e il suo soprannome è Patricia, perché l'ostetrica lo aveva scambiato con una bambina. Dai genitori di Steven il nonno viene trattato da impostore, da Steven, invece, viene accolto con entusiasmo e allegria.
Il libro inizialmente non ha catturato la mia attenzione. Anzi, mi sembrava piuttosto noioso. Ma, man mano che continuavo a leggerlo, capivo le azioni e la mia curiosità cresceva. Il bello di questo libro è che l'autore parla del Kazakistan, della Russia Bianca, dei vestiti tipici, sinceramente un po strani per i nostri gusti. Il nonno, però, non ci fa caso e li indossa anche in Italia. Ho imparato delle parole sentite nominare raramente, questo mi ha fatto molto piacere.
Un po' stravagante mi è parso quando in ospedale si sono scambiati il bimbo con una bimba e di conseguenza lo hanno chiamato Patricia. All' inizio non ho capito se il nonno fosse uno gnomo o se fosse davvero cosí stravagante. Appena lo ho intuito mi è venuta voglia di continuare e portare a termine la lettura.
Lukas Runggaldier / anno scolastico 2000 / 2001
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