I draghi
Essere
mostruoso, presente nel mito di tutti i popoli antichi, dai Babilonesi
ai Cinesi, ai Greci, ai Germani. Fu variamente immaginato, ora come
un enorme serpente (talvolta alato e a piú teste), ora come
un fantastico insieme di serpente, pipistrello e leone.
Figura tipica degli stemmi della Cina e della Corea, il drago occupa
un posto di rilievo nel mito religioso, quindi nellarte e
nella letteratura cinesi. Nella mitologia greca celebri sono il
drago ucciso da Cadmo, figlio del re fenicio Agenore e uno degli
eroi civilizzatori del mondo greco, fondatore di Tebe;
quello della Colchide, addormentato dalla maga Medea per aiutare
gli Argonauti di Giasone, e il drago dalle cento teste, con gli
occhi sempre aperti, ucciso da Eracle sulla soglia del giardino
delle Esperidi. Nel mito germanico dei Nibelunghi , Sigfrido uccide
il drago che custodisce loro del Reno.
La figurazione cristiana, con il drago dellApocalisse, fa
parte di quel simbolismo allegorico che vuol rappresentare la lotta
del Bene (lAngelo) contro il male (il drago); questa figura
è interpretabile come Satana, e anche come il potere politico
avverso ai cristiani, che subivano a quel tempo la persecuzione
di Domiziano (95 ca. d. C. ). Come personificazione del Male, il
drago compare anche successivamente nelle leggende cristiane medievali,
sconfitto da santi (si pensi a san Giorgio); o entra nelle imprese
cavalleresche, personaggio di leggende che raccontano di contrade
infestate, e poi liberate dal valore di un cavaliere.
JULIA RUNGGALDIER
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