La polderizzazione


La polderizzazione consiste nel prosciugamento di zone della piattaforma continentale invasa dal mare o di zone occupate da paludi marine.
Nel corso di secoli, lungo le coste della Danimarca, della Germania, del Belgio e soprattutto dei Paesi Bassi, terre basse litoranee sono state racchiuse fra enormi argini e trasformate via via in campi rigogliosi, fittamente abitati. I Paesi Bassi rappresentano il caso piú significativo dell’intervento dell’uomo per strappare terre al mare. La parola olandese polder significa un‘area più o meno vasta, solitamente sotto il livello del mare, arginata, prosciugata e resa idonea alla coltivazione. Con questo sistema, tuttora in atto, i Paesi Bassi hanno aumentato il loro territorio di circa 7000 km2 (per avere termini di confronto, la Liguria misura 5400 km2 e l‘Umbria 8500km2).
Le superfici piú ampie sono state ”rubate” alle acque sia al sud, nell‘ area dove sboccano vari fiumi, con il Piano Delta ormai in via di completamento, sia al nord con il prosciugamento di buona parte dello Zuiderzee.
La diga che chiude lo Zuiderzee è lunga 30 km. Essa fu costruita fra il 1927 ed il 1932 e separa il Mare di Wadden da quello che un tempo era lo Zuiderzee ed attualmente si chiama Lago d’Ijssel. Da questo sono stati ricavati fino ad oggi cinque grandi polders.

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