Le balene
Gli
antenati diretti delle balene attuali sono comparsi sulla Terra
solo una cinquantina di milioni di anni or sono; inoltre diverse
forme fossili, soprattutto quelle vissute negli ultimi cinque milioni
di anni, sono direttamente legate a specie viventi ancora oggi.
Si rinvengono i loro resti in antichi bracci di mare vicino alle
coste.
Perché? Il piú grande mammifero, anzi il piú
grande animale che sia mai esistito in assoluto, è completamente
incapace di muoversi non solo sulla terraferma ma anche sui fondi
molto bassi dove si arena e, non potendo riprendere il largo, trova
in questi la sua sepoltura e loccasione di rimanere fossilizzato.
È soprattutto in rocce di tali antichi ambienti che ne ritroviamo
i resti.
In Italia i migliori ritrovamenti si hanno appunto nei depositi
di spiaggia risalenti al Pliocene (Piemonte, Emilia e Toscana).
Tra questi prevalgono i resti di balene a fanoni corti, cioè
di balenottere.
I
cetacei si dividono in misticeti (balene, megattere e balenottere)
e odontoceti (delfini, capodogli, focene, narvali, platanista, e
balene col becco). I primi sono dotati di fanoni e di un apparato
di filtraggio adatto a trattenere piccoli organismi. Gli odontocei,
invece, sono ghermitori provvisti di veri e propri denti, in grado
di cacciare grosse prede. Anche tra gli squaliformi (distinguibii
a vista dai cetacei per le evidenti aperture branchiali, per il
maggior numero di pinne e per la mancanza di sfiatatoio) ci sono
differenti adattamenti alimentari: mentre il pesce martello può
attaccare un tonno, lo squalo elefante è un tranquillo planctofago.
Quattro cetacei qui rappresentati (la balenottera azzurra, lacutorstrata,
il delfino maculato e il lagenorinco dai fianchi bianchi) non sono
ancora stati segnalati nel Mediterraneo, ma potrebbero esserci già
o entrarci in futuro in quanto diffusi nellAtlantico. Di solito
gli odontoceti si orientano mediante un biosonar presente nel cervello.
Difetti di questo dispositivo biologico sono causa di spiaggiamenti
di massa.
|