Melikki e la balena

Norvegia

La famiglia Poljola era composta dai genitori, dai tre figli Matias, Niko e Albek, e dalla figlia Melikki, di dieci anni, che era adorata da tutti. Abitava in una casa di legno che si affacciava su un piccolo fiordo: gli uomini praticavano la pesca delle balene da cui ricavavano cibo e denaro, la madre aveva cura della casa, aiutata dalla bambina...
Melikki era molto dolce e serena perché cresceva circondata dall’amore dei suoi cari ed era libera di giocare in casa o sulla riva del fiordo, ove si recava ogni giorno per aspettare, da sola o con la mamma, il ritorno del padre e dei fratelli.
Quando era sola si sedeva su uno scoglio e cominciava a cantare le vecchie canzoni della sua gente, veramente un po’ tristi per un bambina, ma armoniose e belle.
”Canto insieme alle balene“ diceva ai suoi fratelli „esse conoscono tante canzoni!“
I ragazi ridevano della sua fantasia e, scherzando, l’ammonivano: ”Non dire bugie, Melikki, altrimenti ti cascheranno i capelli!“
Ma lei non li ascoltava perché sentiva davvero il canto delle balene.
Un giorno, mentre Matias e suo padre erano fuori a pescare, si scatenò in mare una tempesta; gli altri due fratelli, non vedendoli tornare, decisero di andarli a cercare con la barca piú piccola. Man mano che la tempesta andava calmandosi, scese una fitta nebbia che, in poco tempo, avvolse ogni cosa e rese difficile ai pescatori trovare la giusta rotta.
La madre, vista la situazione, pensò bene di andare anche lei incontro ai suoi uomini, perciò spinse in acqua la vecchia barca, vi salì con Melikki e incominciarono insieme a chiamare nella nebbia: ”Matias, Niko, Albrek, Ukko, dove siete? Noi siamo qui“.
Si spostavano piano piano e di nuovo chiamava no i loro cari . . . fino a che sentirono rispondere non molto lontano: ”Quiii . . . siamo quii . . .“.
Le loro voci, incrociandosi, rassicuravano l’un l’altro, però la nebbia li nascondeva. A un tratto la madre vide i capelli biondi del marito che, insieme ai figli, stava aggrappato a uno scoglio, mentre la barca affondava lentamente vicino a loro. La donna, aiutata da Melikki, cercò di remare più svelta per raggiungere lo scoglio. Si abbracciarono tutti contenti per lo scampato pericolo.
La gioia però fu breve, perché si resero conto che la vecchia barca non avrebbe sopportato il peso di tutti quanti. Allora si sentirono perduti e impotenti: non era possibile raggiungere la riva a nuoto, perché era troppo lontana, né si poteva sperare, con quel tempo, nel passaggio di una barca. Per rincuorarli, Melikki si mise a cantare dolcemente e accadde un fatto straordinario; un altro canto si unì al suo e poi un altro ancora; era quello di una balena emersa a pochi metri dallo scoglio.
”In barca, presto“ urlò Ukko „altrimenti qui moriamo tutti!“
”La balena ci attaccherà“, disse spaventato Niko.
Lentamente scesero tutti nell’imbarcazione e tentarono di allontanarsi dallo scoglio quando, all’improvviso, il muso della balena sfiorò la barca così da vicino che tutti gli occupanti poterono vedere i suoi occhi scuri. Gridarono atterriti! Soltanto Melikki restò tranquilla e, indicando l’animale, disse: ”Non abbiate paura, vedrete che ci aiuterà a tornare a casa“.
Infatti la balena scomparve sott’acqua e, sostenendo con il suo ampio dorso la vecchia imbarcazione, la condusse lentamente verso il fiordo. La nebbia intanto andava diradandosi, perciò fu possibile vedere il profilo della costa. In quell’istante il cetaceo si inabissò e la barca priva di sostegno, si sfasciò! Ma ormai la riva era vicina e tutti la raggiunsero a nuoto.
Quando toccarono terra, si volsero subito a guardare il mare: una grande massa nera si tuffava e riemergeva come se stesse salutandoli.
”Grazie balena per aver salvato me e la mia famiglia, non lo dimenticherò mai! Torna a trovarmi“ le gridò Melikki „ti aspetterò al nostro solito posto!“
Gli altri rimasero in silenzio a guardare, stupiti di quanto era accaduto. In quel preciso momento gli uomini promisero in cuor loro che non avrebbero più dato la caccia alle balene e... che non avrebbero più riso delle fantasie di Melikki.

Alan

continua