Il paesaggio della "viles"


Ai limiti del Parco Naturale si incontrano alcuni piccoli agglomerati, chiamati in ladino “viles“, che in molte zone conferiscono un’impronta particolare alla tradizionale struttura insediativa della Val Badia.

Fino a dieci masi sono raggruppati intorno ad una piccola piazzetta con la fontana e il forno comune.

Senso di comunione, bisogno di protezione ed infine un uso parsimonioso dello scarso terreno coltivabile sono le probabili ragioni per cui si è sviluppato questo modello di insediamento, che forse è il più originario delle Alpi.

Da Longiarù in direzione del Parco Naturale troviamo una cosiddetta “via dei mulini”: otto mulini per i cereali, fatti funzionare tramite un ingegnoso sistema di chiuse, canalizzazioni di legno e paratoie, studiato nei minimi dettagli.

Fino alla costruzione della strada di fondovalle (1829), La Val Badia era organizzata in modo da garantire l’autosostentamento, per il quale il terreno a disposizione rappresentava l’unica risorsa materiale ed economica. L’attività contadina si muoveva inizialmente dal basso all’alto e in autunno di nuovo verso valle.

 
 
         
Avena
Orzo
Segale

Agricoltura (orzo, avena, segala, grano, fagioli, lino e canapa) e allevamento del bestiame dovevano essere compresenti in un rapporto bilanciato e formare un circolo chiuso: questa era l’ “eterna terra contadina”.

Tale sistema, che da quanto risulta dagli urbari si era già affermato fin dall’alto Medioevo, contribuì a garantire la sopravvivenza delle comunità ladine fino al XX secolo.

Altrettanto immutata è rimasta l’architettura rurale, che fece uso per secoli di materiali da costruzione reperibili in loco, quali la pietra ed il legno.

La cantina ed il primo piano (la cucina e la stube) sono costituiti dal volume in muratura tinteggiato di bianco. Il settore delle camere da letto e del solaio è costituito in legno, circondato da un balcone aggettante (in ladino sorà), che corre lungo più lati del perimetro ed è concepito per mettere a seccare le derrate.

Un altro elemento caratteristico, che conclude armoniosamente il modello insediativo delle viles, è il tetto dei masi, a due falde poco pendenti e scandole di legno.

Il sensazionale sviluppo economico degli ultimi decenni non ha prodotto mutamenti di rilievo nelle “viles”.

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